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'A.A.A. Giornalista cercasi. Bell''aspetto, no retribuzione'

Sono decine gli annunci per giornalisti: in cambio si promette il fatidico tesserino. O il pagamento da parte degli sponsor... [Maria Ausilia Boemi]

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26 Novembre 2011 - 19.25


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I giornalisti siamo tanti, siamo troppi: 110mila in Italia, con un incremento – che il mercato non può assorbire -, di 1.200 nuovi professionisti all”anno (e, ovviamente, un numero di gran lunga superiore di pubblicisti). Numeri ai quali fanno da contraltare i 700-800 prepensionamenti all”anno (in buona parte posti persi definitivamente). E io, come segretario provinciale dell”Assostampa di Catania, mi ritrovo a fare i conti ogni giorno con una terribile fame di lavoro, che purtroppo non riguarda più soltanto il Sud, ma riguarda sicuramente sempre di più le donne, a riprova della proletarizzazione di questa professione o, come la definisco io, della “cinesizzazione” del giornalismo.

Per questo navigo su internet alla ricerca di qualche raro posto di lavoro. Dico raro, perché segnalo ai colleghi soltanto quelli che abbiano almeno una parvenza di serietà. Ma, non volendo limitare i miei orizzonti, qualche settimana fa mi sono “dilettata” a controllare anche le tantissime offerte di lavoro che in realtà si trovano in rete (altro che carenza di lavoro!): e, scegliendo fior da fiore (ma la scelta non è stata difficile, perché le offerte che si trovano sono quasi tutte di questo genere), ho riportato all”ultima Conferenza nazionale dei Cdr alcune di queste mirabolanti proposte di lavoro: dalle modelle giornaliste – frutto avvelenato della concezione della donna-oggetto che negli ultimi anni tanto successo ha ottenuto nella società italiana – alle decine di offerte in cui si continuano a chiedere non tanto i curriculum vitae quanto le foto, alla immancabile promessa del conseguimento del tesserino (o del “patentino”, come viene definito in alcune occasioni) di giornalista in cambio di lavoro gratis (è pleonastico ricordare che, ovviamente, si tratta di pratica illegale che non consente il conseguimento di alcunché).

Eccovi una piccola collezione di queste mirabolanti offerte di lavoro:

“Importante Testata Giornalistica seleziona n. 2 posti da Aspirante Giornalista/Pubblicista… Il candidato dovrà assistere a manifestazioni, mostre ed eventi di arte, musica, cultura e spettacolo scrivendo un breve articolo che sarà poi pubblicato, relazionando al direttore tutto quanto accaduto nel corso dell”evento o della manifestazione. Si ricerca candidato, preferibilmente di sesso femminile, di bella presenza, personalità attiva, professionale, spigliata e dinamica…. N.B. La selezione è aperta SOLO ESCLUSIVAMENTE ai candidati interessati al conseguimento del tesserino da pubblicista. Pertanto non saranno prese in considerazioni le candidature di chi è già giornalista e/o pubblicista”.

Oppure: ” Stage per conseguimento tesserino di giornalista pubblicista: testata giornalistica on line offre stage finalizzato al conseguimento del tesserino di giornalista pubblicista. Per candidarsi, inviare curriculum vitae, una (o più) foto in primo piano e una (o più) foto a figura intera all”indirizzo….”.
Domanda: ma se trattasi di testata on line, che se ne fanno delle foto in primo piano e a figura intera?

Se invece qualcuno aspira a diventare giornalista sportivo, non c”è problema: infatti, “per nuovo progetto editoriale on line siamo alla ricerca di collaboratori, anche prima esperienza, con la passione per il giornalismo e calcio. La collaborazione è da intendersi NON RETRIBUITA ma finalizzata al conseguimento del tesserino di giornalista”.

E, a dimostrazione che noi donne abbiamo una marcia in più, c”è anche un annuncio (che era stato cliccato – quando l”ho trovato su internet – da ben 2357 persone) col quale “per progetto televisivo-web tv cerca modelle-giornaliste. Richiesta naturalezza nel parlare davanti ad una telecamera. Lavoro con contratto “a progetto”, retribuzione superiore livello giornalistico medio (a quanto ammonta la retribuzione giornalistica media? ndr), totale copertura spese. E” possibile successivo inserimento all”interno della Associazione con contratto part o full time. E” titolo preferenziale (non fondamentale, ndr) la capacità di ideare e realizzare un documentario o servizio giornalistico in modo autonomo utilizzando, se necessario, strutture e mezzi (telecamere, montaggio ecc.) messi a disposizione dalla Associazione”.
Altro annuncio: “Se la tua passione è il mondo del giornalismo, quello vero, vuoi fare una vera esperienza di redazione in una testata giornalistica online, inviaci una e-mail”. Cosa offrono?

“- Esperienza pratica nella nostra redazione giornalistica internazionale
– Contatto con il mondo del Marketing, della Pubblicità, dei Giornalisti, delle Strategie

– Auto-formazione sulle dinamiche del giornalismo, dell”organizzazione di redazione e sull”editoria

– Capacità di gestione delle risorse umane virtuali, gestione e moderazione di nostri Forum e nostri Social Network.

– Riconoscimento articoli validi per l”ottenimento del tesserino da Giornalista Pubblicista”.

Peccato però che poi “l”esperienza non prevede un contratto né una remunerazione”.

Ma d”altronde, non è già un incentivo importante una elettrizzante esperienza in una redazione giornalistica internazionale o un contatto col mondo del marketing, della pubblicità e delle strategie?

Altra mirabolante offerta di lavoro: “Cercasi dopolavorista giornalista con propensione al sociale per incarico no-profit di addetto stampa”.
Il giornalista dopolavorista gratuito è una nuova qualifica da inserire nel Cnlg o nell”Aeranti Corallo (non parlo del contratto Frt, perché – anche se purtroppo applicato a tanti colleghi – lì la figura del giornalista proprio non è prevista)!

Ma, nel caso in cui non fossimo interessati, possiamo optare per quest”altra offerta: “Cercasi aspiranti giornalisti, con possibilità di stage anche in importanti eventi ed ottenimento del patentino di giornalista”.
Oppure, ancora meglio, possiamo incarnare questa nuova tipologia di professionista dell”informazione: “Cerchiamo giornalista-procacciatore pubblicitario” (con buona pace della deontologia professionale e del divieto di commistione tra informazione e pubblicità!).

Ma se proprio siamo particolarmente esigenti, possiamo bussare alla porta di una associazione della cosiddetta “società civile” (e scusatemi se sull”argomento farò poi una piccola nota a margine): “Associazione offre opportunità a giovane e brillante neolaureato in scienze della comunicazione, determinato a diventare giornalista pubblicista, di intraprendere un”esperienza formativa gratuita nell”Ufficio stampa della propria struttura”.

Qui c”è un tale concentrato di violazioni di legge (lavoro gratuito, esercizio abusivo della professione) che forse vale la pena di soffermarcisi un momento: senza essere iscritti all”Albo dei giornalisti, non si può fare l”addetto stampa, anche se la nostra categoria – al contrario di tutte le altre professioni – sull”argomento è molto “buonista”.

Moltissimi colleghi sono infatti particolarmente clementi nei confronti dell”esercizio abusivo della professione giornalistica che è un reato che toglie posti e/o opportunità di lavoro a chi ne avrebbe diritto (cosa particolarmente grave in un mercato del lavoro asfittico come il nostro). Proposta: oltre che contestare (fatto), e auspicare che si denunci e si persegua (cosa che non viene fatta, ma anzi viene osteggiata dalla categoria) chi commette il reato di esercizio abusivo della professione (e molto spesso si tratta dei cosiddetti rappresentanti della società civile, a mio parere, in realtà, autentici campioni di società incivile) non si potrebbe prevedere l”obbligo di firmare e inserire il numero di tesserino in calce al comunicato stampa e, in caso di mancanza di questi dati, non prendere in considerazione il comunicato stesso?

Ma torniamo alle nostre mirabolanti offerte di lavoro. Siccome il lupo perde il pelo ma non il vizio, la stessa associazione di cui sopra “offre opportunità a giovane e brillante neolaureata/o in scienze della comunicazione, determinata/o a diventare giornalista pubblicista, di intraprendere un”esperienza formativa gratuita nella propria redazione in giornalismo investigativo”.
E chiudiamo infine con due chicche: “Cercasi redattori per stage gratuito per diventare giornalista”. Ma non disperate perché, a fronte di una tale violazione di legge, se uno persevera potrebbe persino ottenere, “in breve termine, retribuzioni da concordare dopo il periodo di formazione”.

Infine, per chi avesse uno spiccato spirito imprenditoriale, c”è sempre l”offerta di lavoro per “redattori web sport e tempo reale redattori, blogger o web content anche con prima esperienza per ampliamento organico”. I posti in palio sono ben 23. E – udite, udite – non si richiedono neanche prestazioni di lavoro gratuite. Così tanti posti di lavoro in una volta e persino retribuiti? Che alla fine mi sia imbattuta in un annuncio di offerta di lavoro seria?

L”emozione – ahimè – è però durata un solo istante, il tempo di leggere, scorrendo l”annuncio: “i pagamenti avvengono per provvigione tramite la ricerca di sponsor”. E mentre risuonano le note di questo requiem della professione giornalistica, la deontologia e il divieto di commistione tra informazione e pubblicità si dissolvono nelle nebbie di una promessa finale di ammissione nell””eden dell”Ordine” (dove il 62% degli iscritti all”Inpgi 2 – percentuale in costante aumento – guadagna meno di 5.000 euro lordi all”anno, cioè meno di 416 euro lordi al mese): “E” possibile per i collaboratori più assidui conseguire il tesserino da pubblicista, tramite una convenzione con una testata giornalista con la quale collaboriamo quotidianamente”.

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