Sono dieci donne speciali quelle che circolano a Trieste in questi giorni, guardando il panorama urbano dagli autobus della Trieste Trasporti. Sono speciali perché, rispetto agli stereotipi femminili che impazzano in tutte le pubblicità, sono assolutamente normali. Non sono fasciate da tutine tigrate né (s)vestite con veli trasparenti; non sono mangiatrici di uomini, né donne in carriera, né veline ammiccanti. Non vendono macchine o telefonini e non puliscono ossessivamente la casa. Sono le donne della porta accanto, sono tutte noi.
Fanno parte della mostra fotografica itinerante Femminile reale, che ha occupato alcuni degli spazi pubblicitari solitamente abitati da donne-simbolo, tanto perfette quanto irreali.
Nascono da un’idea di Marisa Ulcigrai, presidente dell’associazione Fotografaredonna (www.fotografaredonna.it), che da tempo combatte contro lo stereotipo della donna cui l’unica funzione attribuibile e attribuita è quella ornamentale, una donna offerta come bene di consumo e privata della sua dignità.
“Si parla tanto di pubblicità sessista, ma sono poche – per non dire nulle – le iniziative concrete che usano la fotografia come mezzo di denuncia” dice Marisa Ulcigrai, che non è nuova a iniziative di public art. “Così abbiamo deciso di fare qualcosa, anche per cercar di cambiare i modelli sterili e pericolosi cui si ispirano gli adolescenti di oggi”.
Tutto è iniziato in gennaio con la raccolta e catalogazione delle foto pubblicitarie femminili più ovvie e diffuse: donne in lingerie, ammiccanti, in atteggiamenti lontani dalla vita di ogni giorno. L’exhibit itinerante, in circolazione dal 1 settembre al 31 ottobre, rappresenta la tappa intermedia del percorso. In dicembre, alla conclusione del progetto, il lavoro verrà presentato a un convegno e pubblicato su catalogo.
La mostra è stata finanziata dalla Regione FVG, Direzione Lavoro e Pari Opportunità, e ha ricevuto patrocinio e contributo dal Comune di Trieste, il patrocinio della Provincia di Trieste, nonché un contributo anche dalla Consigliera di parità della Provincia di Trieste.
“Vorremmo che da queste sinergie nascesse un accordo tra Comune, Provincia di Trieste e regione FVG, un protocollo di intesa per la tutela della donna nella pubblicità”, dice Ulcigrai.
Sono passati ormai quattro anni da quando, il 3 settembre 2008, il Parlamento europeo approvava una relazione in cui si condannava la pubblicità discriminatrice fra i sessi. La strada da percorrere, purtroppo, è ancora lunga.