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“E”ora che l’altra metà del cielo diventi anche l”altra metà della terra” – ha scherzato Rosario Crocetta, presidente della Regione Sicilia, nel corso della trasmissione ‘Che tempo che fa’ andata in onda lunedì sera – aggiungendo poi: “facciamolo attraverso un”accresciuta partecipazione femminile alla politica.”
Una metafora che chiarisce il pensiero del presidente Crocetta circa la presenza femminile nei luoghi decisionali: “la Sicilia sarà la prima regione d”Italia ad introdurre la doppia preferenza di genere nella legge elettorale”, anche se in effetti qualcosa del genere è stato sperimentato in Campania ed in Veneto, mentre si è rimasti a livello di proposte interlocutorie in Puglia e Sardegna.
Crocetta ha materialmente presentato il Ddl sulla legge elettorale che inserisce la doppia preferenza di genere. Contro ogni previsione, sarà discusso all’Assemblea Regionale Siciliana in tempi utili per la sua applicazione alle prossime amministrative, cioè il 3 aprile.
“Nonostante il tentativo di far saltare tutto caricando il progetto di emendamenti stravolgenti – scrive la deputata del Pd Marika Cirone Di Marco, una delle firmatarie del Ddl, sulla sua pagina di facebook – in conferenza dei capigruppo si e” ritornati all”idea originale, la piu”sensata, di portare in voto solo il tema della rappresentanza di genere. Centrali il ruolo del PD con il suo Capogruppo e del presidente Crocetta. Se e quando passerà, molte donne siciliane impegnate nei Partiti o nelle associazioni, organizzate o non, potranno complimentarsi per la loro tenacia e per avere costruito per le nuove generazioni sin da subito una democrazia locale realmente inclusiva”.
Per renderlo possibile è stata persino rinviata la data delle elezioni al 9 e 10 giugno, secondo quanto conferma l”assessorato alle Autonomie locali retto da Patrizia Valenti, col chiaro intento di favorire l”inserimento delle donne nella vita politica e istituzionale.
La legge elettorale intende promuovere il riequilibrio della rappresentanza di genere ad ampio spettro, infatti, nei consigli comunali, provinciali e nell’Assemblea regionale siciliana. Nelle liste di candidati per l”elezione del consiglio comunale nessun genere potrà essere rappresentato in misura superiore a due terzi dei componenti della stessa lista. Qualora la lista, dopo la cancellazione delle candidature eccedenti, contenga un numero di candidati inferiore a quello minimo prescritto, sarà ricusata. Ciascun elettore potrà esprimere sino ad un massimo di due voti di preferenza, nella medesima ed unica scheda, e nel caso di espressione di due preferenze, una deve riguardare un candidato di genere maschile e l’altra un candidato di genere femminile della stessa lista, pena la nullità della seconda preferenza.
Infine nella composizione della giunta, pena la nullità del provvedimento di nomina degli assessori, nessun genere potrà essere rappresentato in misura inferiore al 30 per cento dei componenti.
Il vero banco di prova della politica ‘women friendly made in Sicily’, sarà però il giorno in cui verrà discusso in Assemblea il provvedimento. Non tutti sembrano essere sulla stessa lunghezza d”onda, come attesta l”infelice affermazione dell”assessore Franco Battiato sulle donne in Parlamento. Crocetta ha allontanato il suo assessore misogino ed inviato le scuse al Parlamento. La strada ”aperta alle donne” è sempre in salita. Le previsioni per il 3 aprile non escludono infatti colpi di scena e ammutinamenti dell’ultima ora.
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