C’è forte allarme in Europa per la legge annunciata dal governo spagnolo sull’interruzione di gravidanza: “se le proposte di modifica della legge fossero approvate, rappresenterebbero un drammatico arretramento dei diritti delle donne”, scrivono la presidente della European Women’s Lobby (EWL) Viviane Teitelbaum e la presidente del Coordinamento spagnolo dell’EWL (CELEM), Rosa Escapa. Il comunicato, emesso al termine del loro incontro con Mikael Gustaffson, a capo della Commissione del Parlamento Europeo sui diritti delle donne e l’eguaglianza di genere, lancia un appello urgente di solidarietà e sostegno per fermare il progetto di legge.
Il governo spagnolo propone la revoca dell’attuale legislazione sull’aborto e il varo di una nuova legge che sarebbe molto più restrittiva di quella del 1985. Le donne non potrebbero più decidere da sole sulla maternità: al loro posto deciderebbero, tra le altre figure, i medici. La nuova legge, inoltre, eliminerebbe la possibilità di interrompere la gravidanza in caso di malformazioni del feto e persino del rischio per la salute della madre, rendendo molto arduo e persino un crimine per le donne decidere dei loro diritti riproduttivi.
“Se la legge fosse varata “, si legge nel comunicato, “ significherebbe che in Spagna, in caso di aborto, ci sarebbero due gruppi di donne: da una parte le donne che hanno i mezzi economici di viaggiare e procurarsi l’aborto in modo libero e legale, con ogni garanzia per la propria salute, in tutti gli altri Paesi europei in cui vige una legge simile a quella tuttora vigente in Spagna; dall’altra parte, le donne senza risorse economiche che sarebbero costrette a ricorrere all’aborto clandestino, come criminali e con seri rischi per la loro salute”.
L’Assemblea Generale dell’EWL, a inizio giugno, ha adottato una mozione urgente, in cui si chiede ai propri associati di sostenere le associazioni di donne spagnole nella loro battaglia a difesa del diritto di scegliere liberamente la maternità: “Il controllo elle donne del proprio corpo e della propria sessualità, è un diritto umano fondamentale: tuttavia assistiamo in Europa a un crescente arretramento sul terremo dei diritti sessuali e riproduttivi, e a nuove strategie per impedire alle donne l’accesso alla salute riproduttiva”, afferma Viviane Teitelbum. Insomma è allarme in Spagna e non si sta bene negli altri Paesi europei.
Fondata nel 1990, l’European Women’s lobby (EWL) è la più grande organizzazione di donne nell’Unione Europea: comprende 31 coordinamenti nazionali nei 27 Stati dell’Unione e nei 4 dei 5 paesi candidati a farne parte, rappresentando un totale di 2000 organizzazioni in Europa.