Tolleranza zero sulle mutilazioni genitali femminili | Giulia
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Tolleranza zero sulle mutilazioni genitali femminili

'Oggi - 6 febbraio - è la giornata mondiale indetta dall’ONU per l''eliminazione delle mutilazioni genitali femminili (Mgf).'

Tolleranza zero sulle mutilazioni genitali femminili
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6 Febbraio 2014 - 09.46


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Nonostante continui sforzi per indurre l”abbandono delle pratiche della mutilazione dei genitali, nonostante sempre più comunità abbiano abbandonato l’uso di queste pratiche, incombe ancora questa orribile minaccia per milioni di bambine e ragazze in tutto il mondo. L”infibulazione e le altre pratiche che minano la salute fisica e psicologica delle giovanissime sono ancora molto diffuse.

Le stime parlano di più di 125 milioni di ragazze e donne mutilate in quasi 30 Paesi in Africa e in Medio Oriente.

Ma si registrano casi di Mgf anche in Europa, Australia, Canada e Stati Uniti. Si tratta di avvenimenti che si compiono nella più totale illegalità e, per questo motivo sono difficile da censire statisticamente.

L”Associazione Genere Femminile è dalla parte di chi sostiene che tutti insieme dobbiamo e possiamo fare molto. Insieme, governi e società civile, possiamo eliminare questo fenomeno e aiutare ragazze e donne ad avere una vita più sana e completa.

Non è facile confrontare indagini ma, dai dati e analisi sul tema a disposizione, si evince che le ragazze più giovani tendono a sottrarsi alla pratica con maggiore efficacia rispetto a quanto riuscissero a fare le loro coetanee negli anni precedenti.

Molti programmi di organizzazioni internazionali basati sul rispetto dei diritti umani e con un approccio sensibile alle diverse culture, stanno contribuendo a porre fine alla pratica.

Il cambiamento può avvenire se ci si rivolge direttamente alla comunità, ai leader religiosi, alle donne, in particolare le più anziane, per far loro conoscere gli effetti nocivi delle Mgf.

Importante è stato l”impegno dell”Italia e del resto del mondo da un punto di vista legislativo.

Occorre consolidare e intensificare l’impegno politico globale, sostenere altre azioni nazionali e pianificare strategie specifiche per costruire un più ampio movimento di opinione che contribuisca a condannare senza mezzi termini le Mgf perché tanti ostacoli devono ancora essere superati.

“Teniamo presente – sottolinea Cotrina Madaghiele, presidente dell”Associazione Genere Femminile – che le Mgf sono pratiche dannose, umilianti, dolorose, con effetti nocivi sulla salute riproduttiva e sessuale delle donne, ma sono anche una grave violazione dei diritti umani fondamentali delle donne”.

Ecco perché la chiave per rompere il ciclo di violenze e promuovere i diritti umani è di rendere le donne e le ragazze più consapevoli dei propri diritti anche riguardo alla loro salute sessuale e riproduttiva.

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