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Dopo El Tren de la Libertad delle donne spagnole, sostenuto da manifestazioni in tutta Europa, la battaglia contro la legge antiaborto Gallardòn è approdata anche in Congresso cioè alla camera dei deputati spagnola. Ma ne è uscita sconfitta.
La mozione del Psoe che chiedeva il ritiro dell” “anteproyecto Gallaròn” è stata respinta con 183 voti, contro 151 favorevoli e 6 astensioni. E questo nonostante la richiesta di voto segreto, preceduto da un appello del Partido socialista obrero espanol alle deputate Pp perchè “votassero in quanto donne”. La scelta di schieramento ha prevalso sulla scelta di merito – poichè non sono poche le esplicite perplessità all”interno della stessa destra – e anche sulla solidarietà di genere.
Tuttavia anche il Psoe ha tutto l”interesse a polarizzare lo scontro col Pp additandolo all”elettorato (a tre mesi dal voto europeo) come il partito nemico della libertà delle donne.
Lo sostiene con qualche fondamento el Pais: segnalandone il link Manuela Cartosio aggiunge una sua lucida e amara considerazione che mi permetto qui di riportare: “Sia come sia, a mio parere non è gradevole né che la vicesegretaria del Psoe inviti le parlamentari del Pp contrarie al progetto Gallardòn a votare “in quanto donne”, né che queste ultime non lo facciano per non “tradire” il loro partito. Le aporie della “rappresentanza” delle donne non sono una faccenda solo italiana”.
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