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Gi.U.Li.A.aderisce al manifesto della Rete Women are Europe.
Giulia – l”associazione nazionale di giornaliste italiane per un”informazione liberata da stereotipi di genere e abitata pariteticamente dai generi sia sulle pagine che nelle redazioni -, ha condiviso sin dall”inizio la battaglia di Yo Decido/Io Decido, scrivendone e partecipando alle manifestazioni di piazza in difesa delle libertà personali, di vita e di scelta.
MANIFESTO DELLA RETE ITALIANA WOMENAREUROPE “IO DECIDO”
Io decido: con queste parole le donne di Spagna e d’Europa hanno risposto al tentativo di controriforma della legge spagnola sull’aborto. Io decido vuol dire non accettare imposizioni di alcun tipo sul proprio corpo e sulla propria sessualità. Io decido vuol dire autodeterminazione: è scegliere di diventare o non diventare madre, è vivere liberamente la sessualità e il proprio orientamento sessuale, è dare spazio ai propri desideri e progetti di vita.
In questo momento di grave crisi economica e culturale, sia a livello nazionale che europeo, vediamo compromessa l’autonomia economica delle donne, più di quanto accada per gli uomini, e assistiamo alla messa in discussione di diritti che pensavamo consolidati. Si tratta di un arretramento pericoloso: non ci stiamo. Della nostra vita decidiamo noi, a prescindere da derive istituzionali e da dogmi confessionali. La nostra libertà può essere garantita soltanto da un’autentica laicità degli Stati, condivisa a livello europeo.
COSA STA SUCCEDENDO IN EUROPA E IN ITALIADopo la bocciatura, lo scorso dicembre, di una risoluzione a tutela della salute riproduttiva delle donne, la Commissione europea dovrà pronunciarsi a breve sulla petizione popolare “Uno di noi” presentata dai movimenti no-choice: caposaldo della petizione è il riconoscimento giuridico dell’embrione sin dal momento del concepimento. Nello stesso tempo dall’Europa arrivano condanne all’Italia sullo sbilanciamento tra l’obiezione di coscienza e il diritto delle donne a un aborto sicuro, condanne non recepite dal governo italiano. Restando in Italia, l’assenza di educazione alla sessualità nelle scuole e di informazione in materia di contraccezione insieme alla lentezza con cui gli uomini prendono coscienza della loro responsabilità generativa e alle discriminazioni contro gay, lesbiche, transessuali, transgender e intersessuali, dipingono una situazione di grave deterioramento sociale.
Non basta: in questi ultimi mesi abbiamo assistito a ripetuti attacchi contro progetti di educazione al rispetto delle diversità nelle scuole pubbliche, come nel caso dei libretti Unar per la lotta alle discriminazioni e al bullismo omofobico; abbiamo sentito la ministra della salute Lorenzin annunciare un “piano fertilità” per favorire la natalità, come se le donne fossero macchine da riproduzione; abbiamo visto le squallide campagne no-choice davanti agli ospedali e la marcia per la “vita” contro l’aborto concludersi con la benedizione del Papa. L’elenco potrebbe continuare.
NOI DECIDIAMO. PER UN”ALTRA EUROPA DELLE DONNE E DEI MOVIMENTI
In questo scenario nazionale ed europeo non basta difendere le conquiste ottenute, vogliamo rilanciare il dibattito pubblico sulla nostra libertà di essere e di scegliere. Per fare questo è necessario mettersi in connessione fra singole donne, associazioni e movimenti, ognuna con la propria autonomia e specificità. WAE vuole essere un luogo di scambio e riconoscimento reciproco per organizzarsi, condividere idee e proposte, partendo dal pensiero e dalle pratiche del femminismo di ieri e di oggi. WAE è uno spazio collettivo di tutte per continuare ad affermare autodeterminazione e libertà delle donne.
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