Il faro acceso da Expo sul rapporto fra donne e nutrimento, alla radice della vita, ha prodotto riflessioni, ricerche, la bella mostra La Grande Madre (e anche le foto per le nostre Donne Elettriche…). Un lascito su cui continuare a costruire.
La nostra collaga Giulia Mattace Raso ha pubblicato su Arcipelago Milano questo contributo di cui riportiamo alcuni brani. Il pezzo completo è disponibile [url”qui”]http://www.arcipelagomilano.org/archives/41639[/url]:
Nutrire il Pianeta, Energia per la vita. Ripetuto otto volte davanti allo specchio perde qualsiasi connotato, e può significare quasi tutto, caratteristica sostanziale di tutti i temi “universali” delle Esposizioni, a quanto pare. In questo caso però si è insinuato un riverbero specifico, la declinazione al femminile, tanto ne pareva permeato il tema. Una lettura di genere – WE Women for Expo – che è parsa così convincente per il BIE da volerla adottare nel format dei prossimi Expo (oltre ai Cluster e al modello “Expo in città”). Expo è stata una occasione per sprovincializzare il nostro sguardo, distoglierlo per gettarlo oltre. In questo contesto i vissuti quotidiani e le battaglie delle (e per le) donne del Sud del mondo, come ce le hanno raccontate Serena Frasconà, Roberta Pellizzoli, Rossana Scaricabarozzi, Simona Seravesi, ci hanno restituito l’ossatura di relazioni e dinamiche fondative che fatichiamo a riconoscere nelle nostre società dell’abbondanza, ma che continuano a essere quanto mai attuali.We – Women for Expo ha rivelato altre pratiche e altre dinamiche: format nel format, un ambito di riflessione di genere sul tema, ha organizzato una cornice quadro, le women week e prodotto una “Alleanza per ridurre la fame”, mutuando lo schema di Expo: ha prima creato il contenitore e poi l’ha riempito di contenuto. Un network di donne potenti, che ci interroga sulle natura e la finalità del progetto e disvela nuove trame e relazioni, nella interpretazione di Adriana Nannicini.