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Colonia 4 febbraio – GiULiA aderisce all’appello “contro il sessismo e il razzismo”, partecipando idealmente alla Weiberfastnacht, la giornata femminile del Carnevale: per riaffermare il nostro pieno diritto alla libertà di muoverci sole, libere, di giorno come di notte, per ristabilire fra la violenza e il nostro corpo la distanza che i fatti di Capodanno sembrano avere pericolosamente accorciato. Perché ancora una volta l’odio si è espresso contro il corpo delle donne. Perché è sempre più chiaro che in questa originaria forma di dominio si consuma uno scontro di potere di cui la violenza esplicita è solo una delle tante forme.
Tutte noi leggendo le drammatiche testimonianze dei fatti di Colonia abbiamo provato l”angoscia di sentirci braccate e la rabbia dell’impotenza. Nello stesso tempo quelle cronache, non di rado nebbiose, hanno consentito ogni sospetto sulle strumentalizzazioni contro le politiche di apertura all’immigrazione, ridando fiato alle spinte e alle manifestazione xenofobe. Contro politiche dell’accoglienza che per noi sono imprescindibili dalla costruzione di un’Europa in cui le regole di convivenza, civiltà e democrazia, che abbiamo conquistato, siano rispettate da ogni cittadino, da qualunque parte del mondo provenga. Così mentre diciamo che ogni violenza sul corpo delle donne è un atto criminale che va condannato a prescindere da chi lo compie, notiamo che i “fatti di Colonia” hanno fatto riemergere fantasmi sopiti soprattutto in Italia. In troppi, anche autorevoli commenti, abbiamo letto delle “nostre donne” minacciate dallo scontro di civiltà. Le “nostre donne”? Giustamente c”è chi ha riposto ricordando i dati sul femminicidio e sulle violenze nel nostro paese consumate anche tra la mura domestiche. Ieri in un solo giorno tre donne sono state massacrate da mariti o ex compagni con un’efferatezza sconvolgente. Giù le mani dal corpo delle donne, chiunque tu sia.
Non è così lontana quella notte del 1976 in cui ventimila donne a Roma scendevano in piazza con lo slogan ”riprendiamoci la notte, riprendiamoci la vita”. Una manifestazione contro la violenza nelle strade, contro gli stupri per mandare il messaggio forte e chiaro che le donne non sarebbero state ricacciate indietro con la paura. Andare a Colonia sì, ma teniamo alta la protesta anche in Italia. Non lasciamo che, dopo tutto questo, i diritti delle donne vengano ancora calpestati.
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