Mi compro una mucca, pardon una moglie, all’Est | Giulia
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Mi compro una mucca, pardon una moglie, all’Est

L'ultima puntata di "Parliamone sabato", programma del servizio pubblico, ha offerto una rappresentazione delle donne al limite del surreale. Ma l''indignazione non basta

Mi compro una mucca, pardon una moglie, all’Est
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20 Marzo 2017 - 13.34


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Non ci bastano le scuse. Al di là del sessismo, del razzismo, del più becero e decerebrato scherzo goliardico è andato, nella trasmissione “Parliamone di sabato”, il dibattito condotto da Paola Perego sul tema “La minaccia arriva dall’Est”: donne straniere scelte in moglie perché silenziose, servili e con un corpo statuario anche dopo il parto…

Giulia non solo si unisce all’indignazione di Cpo ed Esecutivo Rai (in coda il comunicato), non solo chiede immediati interventi contro i responsabili della trasmissione e dei programmi della rete, ma si appella al ministero in quanto cofirmatario del Contratto di servizio Rai che, per legge (n. 206/1993), giustifica l’obbligo di canone per il suo essere servizio pubblico.

Nel frattempo sono giunte le scuse – ripetiamo, insufficienti – e… via tweet, del direttore Rai Andrea Fabiano. Mentre più approfonditamente la presidente Monica Maggioni, ha dichiarato: “Quello che vedo è una rappresentazione surreale dell’Italia del 2017: se poi questo tipo di rappresentazione viene fatta sul servizio pubblico è un errore folle, inaccettabile. Personalmente mi sento coinvolta in quanto donna, mi scuso. Ogni giorno ci interroghiamo su quale immagine di donna veicoliamo, su come progredire, uscire dagli stereotipi. Poi accade un episodio come questo: il problema non è una battuta inconsapevole, ma la costruzione di una pagina su un tema del genere: è un’idea di donna che non può coesistere con il servizio pubblico. Per prima cosa mi scuso. Poi come azienda cercheremo di capire come è nata una pagina di questo tipo“.

Anche noi attenderemo, ma non a lungo. Che esistano uomini così beceri lo sappiamo, che esistano stereotipi viventi lo sappiamo, ma sappiamo anche che tutto questo deve cambiare, con l’esempio e con la corretta informazione; soprattutto sappiamo che la televisione di servizio, bene pubblico, servizio civile per il quale si obbliga al pagamento del canone, deve operare nel rispetto e nella civiltà dei comportamenti.

COMUNICATO ESECUTIVO E CPO USIGRAI SULLA DISGUSTOSA PUNTATA DI “PARLIAMONE SABATO”

Parliamone sabato, Rai 1. Il pomeriggio della rete ammiraglia, in piena fascia protetta, dedicato alle presunte qualità del donne dall”est Europa che ne farebbero dei rubamariti. Un siparietto disgustoso di cui come dipendenti, come donne e uomini della rai ci vergognamo. Una lista di luoghi comuni, violenti, beceri e umilianti.

Ci chiediamo come possa accadere che il Servizio Pubblico mandi in onda senza alcun controllo un tale coacervo di sessismo e razzismo in barba a qualsiasi policy aziendale e tradendo oltretutto i principi della Convenzione.
Positivo che la Presidente e il Direttore di Rai1 si siano scusati. Ma ovviamente non può bastare. È indispensabile che vengano presi provvedimenti nei confronti di tutti i responsabili.

(Esecutivo e Cpo Usigrai)

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