Mogli dell’Est: chiusa la trasmissione “per famiglie” | Giulia
Top

Mogli dell’Est: chiusa la trasmissione “per famiglie”

La Rai ha detto stop alla trasmissione "Parliamone sabato". Ma nel servizio pubblico c'è ancora molto da fare'

Mogli dell’Est: chiusa la trasmissione “per famiglie”
Preroll

Redazione Modifica articolo

20 Marzo 2017 - 22.15


ATF

Bene, la Rai ha chiuso la trasmissione Parliamone sabato. Dopo l’indignazione per l’ultima demenziale puntata sulla “convenienza” a scegliersi in moglie donne dell’Est la decisione è stata annunciata dal direttore generale Antonio Campo Dall”Orto. Programma cancellato sia per i “contenuti che contraddicono la mission di servizio pubblico”, sia – aggiunge il DG nell’anglolinguaggio che caratterizza i manager – accelerando “la revisione del daytime di Rai1 su cui stavamo già lavorando da tempo”.
Ma davvero le proteste hanno solo accelerato una scelta già in atto? Allora come mai sinora e in tutti i suoi comunicati la Rai lo raccontava con queste parole: “Parliamone sabato. Il programma che intrattiene tutta la famiglia. Al timone della trasmissione pomeridiana il volto familiare di Paola Perego”; “Un vero e proprio People Show, fatto da gente comune che si racconta e si confronta, dove ci sarà spazio per storie emozionanti, divertenti, ma anche per riflettere su temi di grande attualità”. Altro che riflettere da parte degli utenti tradizionali di un programma come questo: sull’ammiraglia Rai1 e alle 16.30 del sabato a seguirlo c’è proprio la famiglia, coi bambini in prima linea.

C’è molto da fare, ancora. E per cominciare a vigilare sottolineiamo gli impegni assunti dal Contratto d’assegnazione di servizio pubblico (alla Rai, per dieci anni), nei punti uno e sei dell’Articolo 1 : “Oggetto della concessione e definizione della missione di servizio pubblico radiofonico televisivo e multimediale.

 

1- La concessione ha per oggetto il servizio pubblico radiofonico, televisivo e multimediale da intendersi come servizio di interesse generale, consistente nell”attività di produzione e diffusione su tutte le piattaforme distributive di contenuti audiovisivi e multimediali diretti, anche attraverso l”utilizzo delle nuove tecnologie, a garantire un”informazione completa e imparziale, nonché a favorire l”istruzione, la crescita civile, il progresso e la coesione sociale, promuovere la lingua italiana, la cultura e la creatività, salvaguardare l’identità nazionale e assicurare prestazioni di utilità sociale. (…)

 

6- La società concessionaria è garante della qualità dell”informazione, secondo i principi di completezza, obiettività, indipendenza, imparzialità e pluralismo, promuovendo le pari opportunità tra uomini e donne e assicurando il rigoroso rispetto della dignità della persona, nonché della deontologia professionale dei giornalisti.”

Infine e a latere segnaliamo una grottesca interpretazione “politica” della motivazione di chiusura, da parte del quotidiano “Libero”:

http://www.liberoquotidiano.it/news/politica/12335289/vendetta-politica-su-paola-perego-e-lucio-presta–cancellato-parliamone-sabato.html

Qui c’è invece la posizione espressa da Gi.U.Li.A questa mattina:

 

http://giulia.globalist.ch/Detail_News_Display?ID=93259&typeb=0&mi-compro-una-mucca-pardon-una-moglie-all-est

 

Native

Articoli correlati