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Saremo accanto a Maria Grazia Mazzola e ci costituiremo parte civile nel processo contro i suoi aggressori, a nome dei colleghi e del nostro diritto-dovere di informare: questa in sintesi la solidarietà espressa dal sindacato nazionale dei giornalisti italiani (Fnsi), dall’unione sindacale dei giornalisti Rai (Usigrai), dai colleghi del Tg1, dai sindacati territoriali (Stampa romana e Assostampa Puglia) e dalla componente nazionale Controcorrente, oltre che da molte associazioni antimafia. Anche GiULiA Giornaliste è e resterà accanto alla collega Mazzola, sottolineando in aggiunta la gravità dell’aggressione fisica portata, in “difesa” del clan e del territorio secondo i principi patriarcali della mafia, a chi come Maria Grazia esercitava il libero e democratico diritto d’informare previsto dall’art 21 della Costituzione e dall’art 2 della legge 69 sull’Ordine.
Rimandando ai testi delle diverse solidarietà espresse, a partire da quella federale val la pena sottolineare come anche in questa grave aggressione subita da Maria Grazia Mazzola, il nuovo corso dell’azienda Rai si sia espresso con deprimente tartufismo (vedi il comunicato usigrai e la replica aziendale).