ATF AMP
Laura Boldrini è stata l’unica italiana presente a Vancouver – i primi giorni di giugno – per la Women Deliver Conference 2019, la più grande alleanza a livello globale per i diritti delle donne. “Una esperienza unica – ha detto Laura Boldrini giovedì scorso alla Camera, Palazzo San Macuto, davanti a decine di donne rappresentanti di enti, associazioni, movimenti, sindacati.
Laura Boldrini ha raccontato di migliaia di persone impegnate per giorni a discutere solo di tematiche di genere, di parità di diritti: diritto alla salute, al lavoro.
Laura Boldrini ha raccontato di migliaia di persone impegnate per giorni a discutere solo di tematiche di genere, di parità di diritti: diritto alla salute, al lavoro.
“Lì – ha affermato ancora la Boldrini – c’è un Premier che si definisce femminista ed esserlo è un vanto. Qui da noi le donne fanno fatica a usare il femminile e molte mie colleghe anche in aula rivendicano l’uso della lingua al maschile perché si sentono protette: anche un appellativo femminile può creare insicurezza”.
La parlamentare è intervenuta a San Macuto insieme a Maria Grazia Panunzi, Presidente di Aidos (associazione italiana donne per lo sviluppo) a Neil Datta, direttore esecutivo dell’European Parliamentary Forum e alle deputate Valeria Valente (presidente della commissione d’inchiesta sul femminicidio e la violenza di genere) Valeria Fedeli (componente del gruppo informale di parlamentari promosso da Aidos su salute globale e diritti delle donne) mentre Lia Quartapelle, annunciata, è stata trattenuta in aula per le votazioni.
A Vancouver l’Italia, grazie alla presenza della nostra parlamentare, ha potuto sottoscrivere l’Alleanza Parlamentare Globale, una sorta di Institution building per i diritti delle donne promossa dal Forum Internazionale di parlamentari riunito in vista anche del prossimo summit di Nairobi, a venticinque anni dalle conferenze del Cairo e di Pechino.
“Migliaia di dibattiti in una città, Vancouver, che parlava solo di women empowerment. Uomini e donne che venivano da tutte le parti del mondo e discutevano di diritti delle donne e salute riproduttiva” così ancora la Boldrini. che ha riferito di come molti indicassero l’appuntamento di Verona come un fatto incredibile: “c’è una lobby statunitense filorussa- ha continuato- che ha interesse a cambiare la legislazione”.
“Con il ddl Pillon si vuole tornare indietro – ha continuato la Boldrini – siamo in una situazione di estrema gravità perché si mettono in discussione le leggi dello Stato.
Le Istituzioni devono stare accanto alle donne, Parlamento e associazioni, un dentro e un fuori che ha la stessa cultura, la stessa storia”.
Due giorni fa nella sala Nassyria le associazioni Dire, Differenza Donna, Bee Free, i sindacati e molti altri soggetti impegnati nella battaglia per i diritti avevano proposto una mobilitazione per settembre, alla ripresa dei lavori parlamentari e dell’esame del ddl Pillon: anche le presenti a San Macuto hanno sostenuto questa necessità.
L’allarme per una condizione delle donne di grande criticità non riguarda solamente il nostro Paese e il rappresentante del Forum del Parlamento Europeo, Neil Datta, lo ha sostenuto. Morire di parto è un evento che non trova riscontro nell’ambito scientifico e se avviene è solo perché non ci sono condizioni adeguate per la tutela della salute della donna e del nascituro. Nel dibattito e negli interventi sia di Laura Boldrini che delle altre parlamentari è comunque emerso che la situazione italiana è giunta a un punto gravissimo e l’Alleanza Globale dei Parlamentari può rappresentare un riferimento importante per contrastare l’oscurantismo dilagante, la violenza sessista, la disparità di trattamento economico tra donne e uomini.
In Canada, riferisce sempre la Boldrini, è ormai acquisto il fatto che la parità tra donne e uomini rappresenta un miglioramento nell’economia.
Valeria Fedeli ha sottolineato la necessità che l’Italia mantenga fede agli impegni assunti a livello internazionale “il nostro Paese deve sostenere progetti e programmi di cooperazione internazionale per favorire l’accesso universale alla salute sessuale e riproduttiva e da questo punto di vista – ha continuato – l’alleanza globale tra i Parlamenti e le società civili dei diversi Paesi è parte essenziale del progetto che mira al raggiungimento di questi obiettivi.
La rilevanza della alleanza parlamentare internazionale e della congiunzione dentro e fuori il Parlamento, ovvero movimenti e associazioni in sostegno del lavoro legislativo è emersa dall’intervento di Valeria Valente, reduce ancora una volta dall’esame del ddl Pillon riaffidato per la riproposizione….. al senatore Pillon.
L’ambiguità delle deputate del Movimento Cinque Stelle, la pericolosità di questa fase parlamentare e la difficoltà a condurre una commissione d’inchiesta istituita con una durata temporale legata al Governo sono stati i punti sui quali Valeria Valente si è fermata per ribadire l’assoluta necessità che le donne italiane si facciano sentire anche a livello mediatico.
Susanna Camusso in fondo alla sala prendeva appunti. Agosto è un mese buono per organizzare in settembre una mobilitazione nazionale che una volta per tutte riposizioni l’Italia all’interno di un contesto di rispetto dei diritti.
A San Macuto anche giovani docenti di Cambridge, universitarie, docenti di diritto costituzionale e l’Associazione Giulia- giornaliste che ha ricordato l’esistenza di migliaia di donne iscritte alla Rete Inclusione Donna alla quale anche Giulia ha aderito. Migliaia di professioniste pronte a rispondere all’appello dei prossimi mesi.
Alla Boldrini una richiesta urgente per far sì che nelle prossime nomine non ci sia una AGCOM tutta al maschile.