Le immagini delle donne arrestate e portate via dalla polizia di Londra perchè protestavano per l’assassinio di un’altra donna resteranno scolpite nella storia delle lotte femminili. Siamo all’inizio del ventunesimo secolo, nel parco di una zona residenziale a ridosso della City, Clapham.
Lo stesso dove ad inizio marzo una giovane donna, Sarah Everard, è sparita nel buio, rapita e uccisa da un poliziotto mentre rientrava a casa, alle 9 di sera. E dove la veglia pacifica delle donne di ogni età, estrazione sociale e professione in memoria della vittima si è trasformata, per opera della polizia più famosa del mondo, in repressione. In nome delle regole contro il Covid.
Le immagini sono quelle di donne schiacciate per terra, in manette, attorniate da solerti agenti nella famosa giacca gialla della Metropolitan Police che eseguono l’ordine di liberare lo spiazzo alberato che da ora in poi sarà il memoriale di Sarah, perchè è lì che con tutta probabilità è iniziato il suo sacrificio. Un sacrificio che ha risvegliato le coscienze, scoperchiando il vaso della verità e dando origine ad atti consapevoli di disobbedienza civile. Perchè neanche nel Regno Unito che vanta i suoi antichi primati di democrazia le donne sono libere di muoversi. E hanno incominciato a raccontarlo. Sui social, nei blog, sui giornali.
“Viviamo in un coprifuoco permanente”, per dirla con la scrittrice Caitlin Moran, nel quale si devono osservare orari e percorsi, controllare l’abbigliamento. E dove “le scarpe da ginnastica potrebbero segnare il limite tra la vita e la morte” hanno annotato altre attiviste, spiegando come molte donne spesso preferiscano indossare scarpe comode, perchè potrebbero dover fuggire. A tutte le latitudini le donne devono pianificare il cammino, verificare i limiti, esaminare vincoli. E il più stringente, per tutte, resta il tramonto.
Nella Gran Bretagna del 21esimo secolo l’assurdo sacrificio di Sarah Everard ha dimostrato che anche nei paesi occidentali più avanzati la costituzione più antica del mondo diventa carta straccia se non si abbattono questi limiti, se non si attua la piena libertà personale per le donne. Se le donne vivono delimitate, in ambiti ristretti di tempo e di spazio, anche la Magna Charta Libertatum assume il valore di un quotidiano ingiallito.