Accusata di diffamazione a mezzo stampa, dopo aver svelato nel suo prezioso lavoro di inchiesta “Mamme coraggio” la tragedia delle madri vittime di violenza domestica o stalking, a cui vengono tolti i figli in virtù di perizie o Ctu (Consulenze Tecniche d’Ufficio) che evocano l’alienazione parentale, una sindrome senza alcun fondamento scientifico. Silvia Mari, giornalista dell’agenzia di stampa Dire, ora è a processo, nonostante le storie da lei raccontate di vittimizzazione secondaria nei tribunali italiani di donne e minori siano state oggetto di un’audizione nella commissione di inchiesta del Senato sul femminicidio nella scorsa legislatura, presieduta da Valeria Valente. A pochi giorni dalla missione del consorzio MFRR, Media Freedom Rapid Response, che in linea con il Media Freedom Act ha alzato l’alert per il nostro Paese sull’eccessivo ricorso alla diffamazione a mezzo stampa, GiULiA Giornaliste esprime la sua totale solidarietà e vicinanza alla collega.
Ha raccontato le madri coraggio: Silvia Mari a processo per diffamazione. La solidarietà di GiULiA
Diffamazione a mezzo stampa dopo aver raccontato casi di madri a cui sono stati tolti i figli per alienazione parentale
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21 Maggio 2024 - 18.54
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