O.R.A.2, nei media locali del Piemonte cresce l'attenzione al linguaggio

Il secondo rapporto dell'Osservatorio Regionale Antidiscriminazioni a cui collabora GiULiA Piemonte analizza come i media locali parlano di donne, pari opportunità e disabilità. E per fortuna sembra che le cose migliorino.

O.R.A.2, nei media locali del Piemonte cresce l'attenzione al linguaggio
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Stefanella Campana Modifica articolo

4 Dicembre 2024 - 10.11


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In Piemonte le testate locali sono ancora un numero ragguardevole, 53, seguite da 1,4 milioni di utenti, e anche se la crisi non le ha risparmiate continuano ad essere il mezzo principale per la diffusione di notizie della comunità del territorio. Per questo è stato utile e interessante continuare, attraverso O.R.A. Osservatorio Regionale Antidiscriminazioni nato nel 2022, ad aggiornare e mettere a fuoco come le testate locali del Piemonte, con la novità dei media digitali, trattino le discriminazioni, in particolare in merito a donne, pari opportunità e disabilità. E scoprire che nel complesso la situazione non è così negativa e che rispetto alla prima edizione del report si è riscontrato anche un miglioramento sul linguaggio. Tuttavia i giornali tradizionali si rivelano più conservatori, con una minore inclinazione a sfidare gli stereotipi di genere e disabilità mentre le testate digitali, con una maggiore presenza di giovani giornalist*, affrontano questi temi in modo più diretto e innovativo attraverso i social media.

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QUI IL LINK AL RAPPORTO COMPLETO

La seconda edizione della ricerca O.R.A. fortemente voluta da GIULIA Piemonte, realizzata dal Dipartimento di Cultura, Politica e Società dell’Università  di Torino e resa possibile dall’accordo tra Regione Piemonte e Cirsde, ha monitorato dal 1 novembre 2023 al 31 luglio 2024 diciannove testate locali cartacee, 27 testate digitali e servizi della TGR Piemonte. Il periodo di osservazione, attraverso l’esame di 6346 articoli, è stato particolarmente significativo per i media locali per una serie di eventi di rilievo che si sono susseguiti sia a livello locale che nazionale e internazionale. Tra questi, il caso del femminicidio di Giulia Cecchettin, che ha mobilitato anche le comunità locali, le elezioni regionali, europee e comunali in 799 comuni,  che hanno evidenziato il problema del gender gap, e le Olimpiadi e Paralimpiadi, che hanno visto protagonisti atlete e paralimpici.

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LA PREFAZIONE AL RAPPORTO O.R.A DELLA PRESIDENTE DI GiULiA SERENA BERSANI

Molti gli spunti di riflessione. Il tema del genere ha ricevuto molta più copertura rispetto alla disabilità. I giornali cartacei  hanno prodotto il doppio degli articoli su questioni di genere rispetto a quelli dedicati alla disabilità. Se si rileva una maggiore attenzione a sfidare gli stereotipi di genere, non sfugge però la presenza di approcci contradditori in alcuni articoli. Ad esempio trovare un’analisi critica sul gender gap in politica ma poi imbattersi ancora in termini scorretti come declinare al maschile alcune cariche ricoperte da donne. E questo denota una linea editoriale non abbastanza chiara per le redazioni, ma anche un adeguarsi passivamente alla richiesta  delle stesse donne sindaco, assessore, di essere nominate al maschile, convinte che questo dia loro una maggiore autorevolezza o a volte per scelta ideologica.

Il tema del genere ha picchi di attenzione (25 Novembre, 8 Marzo, elezioni, Carta per la gender equality nello sport ) mentre la disabilità ha una crescita costante con un crescente interesse per lo sport come elemento inclusivo, ma si sono ancora riscontrati articoli che confermano lo stereotipo del pietismo narrativo. Sia su carta che online sono anche aumentate le notizie legate a fatti di violenza o maltrattamenti domestici verso persone con disabilità. Tra l’altro proprio in Piemonte, il primo in Italia, è nato il Centro Antiviolenza per le donne con disabilità registrando da gennaio di quest’anno già 107 denunce. Le iniziative concrete di inclusione per le persone con disabilità sono rappresentate con più frequenza rispetto a quelle rivolte alle donne che sono tra l’altro iniziative su aspetti più simbolici che pratici. Interessante notare che le piattaforme digitali hanno alimentato il dibattito sul tema della violenza mettendo in luce più casi di violenza sessuale e molestie.

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Un dato che non si discosta dalla situazione generale dell’informazione in Italia, anche nei media locali sia sulla carta che sull’online si rileva nelle notizie una maggiore presenza di uomini come protagonisti rispetto alle donne, e questo si riscontra  anche sulle voci di esperti, una tendenza che si inverte nel mondo digitale dove le esperte superano, anche se di poco, gli esperti. Ma il protagonismo maschile resta prevalente.

L’Osservatorio puntualizza che ogni provincia piemontese tratta i temi in modo diverso e come ciascuna provincia conservi le proprie identità e valori, costruendo dei micro discorsi sui temi, grazie anche al forte contributo di realtà associative territoriali che spaziano dalla prevenzione della violenza di genere a progetti di aggregazione e percorsi di inserimento lavorativo per donne vittime di violenza e persone con disabilità. A Torino movimenti come il Disability Pride e il MeToo dell’università hanno richiamato l’attenzione su temi sociali e politici. La copertura dei temi di genere è presente in tutte le province ma con una preminenza in quella di Torino mentre sulla disabilità l’attenzione maggiore è in quelle di Vercelli e Alessandria, con una crescente attenzione verso i progetti di inclusione sociale. Si conferma così ancora una volta una pluralità di Piemonti. E come già verificato nel primo report la dimensione regionale è meno presente sui media locali che privilegiano la comunità.

La ricerca, arricchita da otto interviste a protagoniste e protagonisti del mondo dell’informazione, offre strumenti di conoscenza, analisi e spunti di riflessione in un momento storico complesso per il giornalismo attraversato da grandi cambiamenti tecnologici come l’intelligenza artificiale e anche penalizzato da un diffuso precariato. E la testimonianza di una giovane giornalista collaboratrice di una testata locale ci racconta tutte le difficoltà da superare. I temi affrontati sono molti: dall’intelligenza artificiale al ruolo del TGR Piemonte, dall’informazione in una società multietnica a chi racconta di essersi inventata una web tv, Dada TV “di cui non sapevamo di avere bisogno”, un’équipe tutta di giovani donne molto attente al linguaggio, al mondo giovanile, alla disabilità. E ancora: linguaggio, diritti, abilismo.

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La seconda edizione di O.R.A.  è stata oggetto di formazione ad Alba, Alessandria e il 4 dicembre a Torino. E’ stata realizzata da un’équipe mista, formata per l’Università di Torino Dipartimento di Cultura, Politica e Società dalla docente Marinella Belluati referente scientifica della ricerca e dalle ricercatrici Rossella Iannone, Elena Morrone, Arianna Pellizzer, Francesca Tampone. Per G.i.U.L.i.A Piemonte: Stefanella Campana del Comitato di indirizzo della ricerca, Ilaria Leccardi, Elena Miglietti, Sara Perro.

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