‘L”Aquila, 13 giu – Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale dell”Aquila, Giuseppe Romano Gargarella, ha concesso gli arresti domiciliari all”ex caporale dell”esercito Francesco Tuccia, 21 anni, della provincia di Avellino, accusato di aver barbaramente stuprato la notte tra l”11 e il 12 febbraio scorso, fuori dalla discoteca Guernica di Pizzoli (L”Aquila), una giovane universitaria di Tivoli. L”ex militare attenderà quindi nella sua casa di Montefredane l”inizio del processo con rito abbreviato. Anche se restano confermate le due gravi ipotesi di reato di tentato omicidio e violenza sessuale, e confermata (per la possibile reiterazione del reato) l”esigenza di custodia cautelare, c”è molta indignazione la decisione del gip, soprattutto da chi ha seguito dall”inizio la vicenda della giovane studentessa, trovata esanime e insanguinata fuori dalla discoteca di Pizzoli.
L”ex militare continua a sostenere che il rapporto sarebbe stato consenziente. A “Chi l”ha visto?” viene però intervistato il ginecologo Gabriele Lagnemma che racconta: “La ragazza era in stato di shock emorragico, era incosciente, era completamente sporca di sangue per le lesioni che presentava. Sulla ragazza abbiamo eseguito un intervento chirurgico, lo abbiamo fatto insieme al chirurgo generale perché c”erano delle lesioni sia dell”apparato genitale che dell”apparato digerente”. Sembra infatti che la giovane studentessa di Tivoli potrebbe essere stata penetrata con un oggetto (mai ritrovato) di circa 40 centimetri, probabilmente a punta.
Su Facebook, una volta appresa la notizia, si sfoga la cantante Fiorella Mannoia, che scrive: “Dopo tre mesi e mezzo di detenzione va agli arresti domiciliari (perché cade l”accusa di tentato omicidio) quel mostro, quell”essere, (stavo dicendo bestia, ma non voglio offendere gli animali) che ha selvaggiamente violentato, percosso, e quasi ammazzato una ragazza di 20 anni fuori da una discoteca vicino L”Aquila. Sono indignata, disgustata nel constatare che non cambia mai niente, che difronte ad uno stronzo qualsiasi che dichiara l”accondiscendenza della vittima, c”è sempre un altro stronzo che gli crede e non importa se l”ospedale dichiara di aver ricucito ferite interne inferte da una spranga di ferro, non importa constatare la quasi morte per percosse e per assideramento perché abbandonata nuda, sanguinante, priva di sensi sulla strada come un cane, trovata per caso e salvata dal proprietario della discoteca non importa le ferite sul corpo né tantomeno quelle inferte nell”anima, che segneranno per sempre la vita di un essere umano, non importa…è una donna e le donne si sa provocano, e non possono permettersi di dire di no, di ripensarci, quando la bestia si sveglia, non ci si tira piú indietro, si ha il dovere di soddisfarla, altrimenti si rischia che l”uomo, che come si sa è cacciatore, si trovi nella condizione di non riuscire piú a controllare la sua furia, furia che avrebbe saputo dominare se quella figlia di satana non lo avesse provocato”. Fiorella Mannoia continua: “La sentenza avvalora la antica idea che la donna deve pagare per aver scatenato nell”uomo un istinto primordiale che che la civiltà, l”educazione con molta fatica ha cercato di modificare, e che lui sia vittima e non cannefice. Mi sembra giá di sentire l”ennesimo vicino, parente, amico o amica(ahimé), che testimonierá di averlo sempre considerato un bravo ragazzo..un ragazzo ”normale” (sono sempre normali questi mostri), o di sentire l”ennesimo avvocato che si appellerá all”ennesimo giudice (maschio) di turno pregandolo di non essere troppo severo, scongiurando una condanna eccessiva che potrebbe rovinare per sempre un giovane “normale” per quella che si puó definire un errore, una ragazzata!! Siamo nel 2012 e stiamo ancora a questo punto…che tristezza!!!!!!!!! Tutta la mia solidarietá a questa ennesima sorella sfortunata, abbandonata dalla giustizia”.
Quando invece ad apprendere che l”ex militare ha ottenuto gli arresti domiciliari è la studentessa vittima della violenza, la stessa annuncia di stare pensando seriamente di lasciare l”Italia, spiegando: “Non vorrei che un giorno mia figlia potesse dover sopportare e subire tutto quello che sto subendo io e rimanere priva di tutela da parte dello Stato”.
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