‘Londra, 3 luglio – Alle prossime Olimpiadi i test per verificare se una atleta ha livelli di testosterone troppo alti saranno rafforzati. Lo prevede il nuovo regolamento appositamente emesso dal Comitato olimpico internazionale (Cio), che pero” ha gia” destato polemiche e accuse di discriminazione. Il Comitato prevede che le atlete con un livello di testosterone dubbio vengano giudicate da una commissione composta da una ginecologa o un ginecologo, genetista e endocrinologa/o, e che oltre a verificare il livello dell”ormone, che normalmente e” dieci volte inferiore nelle donne che negli uomini, si misuri anche la risposta dei recettori del corpo agli ormoni maschili.
La questione delle atlete androgine e” salita alla ribalta della cronaca dopo il caso dell”ottocentista sudafricana Caster Semenya (nella foto qui sopra), che nel 2009 vinse i Mondiali di Berlino. La soluzione adottata dal Cio non convince pero” alcune esperte: ””Si tratta di un”indagine invasiva e indelicata – affermano in un”intervista al New York Times Rebecca Jordan-Young, esperta del Barnard College, e Katrina Karkazis della Stanford University – una vera discriminazione contro donne che vanno contro l”ideale comune di femminilita”””. La critica principale ai test e” che diano il via a una discriminazione mascherata verso donne che hanno la sola colpa di essere troppo mascoline: ””Da chi dovrebbero essere protette le donne grazie a questi test? – prosegue l”articolo – da uomini che cercano di infiltrarsi nelle loro competizioni? Un secolo di normali controlli ci dice che i nuovi test non servono. Da super donne in grado di sbaragliare le avversarie? No di nuovo, visto che fino a questo momento le atlete accusate di essere troppo androgine hanno avuto ottime prestazioni, ma in linea con i risultati delle altre atlete d”elite””.’