Le donne sono libere e contro il femminicidio

Una nuova associazione al femminile e un disegno di legge. Le iniziative lanciate da Anna Serafini, senatrice Pd

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5 Luglio 2012 - 15.06


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Roma, 5 lug – Una nuova associazione di donne e un disegno di legge contro il femminicidio. Sono queste le iniziative lanciate oggi in una conferenza stampa organizzata dalla senatrice Pd Anna Serafini a Palazzo Madama alla quale hanno preso parte molte rappresentanti dell”associazionismo e senatrici del centrosinistra (tra le altre, Vittoria Franco, Maria Pia Garavaglia e Silvana Amati). La nuova associazione si chiama LibeRe da LibertàResponsabilità e nasce da un gruppo di donne che vuole far crescere una visione innovativa, laica, riformista ed europea del welfare, dei diritti della persona e delle relazioni familiari, ponendosi come interlocutore modernizzatore all”interno del campo del centrosinistra e del Pd in particolare.

La proposta di legge a prima firma di Serafini, invece, prende le mosse dall”urgenza di affrontare un fenomeno che, secondo i dati Istat, non accenna a diminuire in Italia: nel 2011 le donne uccise da un maschio sono state 137, dieci più dell”anno precedente, e nei primi mesi del 2012 già più di 50 donne hanno perso la vita. A uccidere è quasi sempre un marito, un compagno o un ex. “Questa è una prima bozza con un approccio integrato – sottolinea Serafini a proposito del ddl -, che comprende misure di natura diversa, penale, civile, amministrativa, secondo la logica cosiddetta delle ”4P”: prevenire, promuovere, proteggere e punire”. Insomma “un punto di innovazione che noi sottoponiamo alle donne”, conclude Serafini, “come primo impegno di questa nuova associazione”.

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In particolare, tra le misure per sensibilizzare l”opinione pubblica sul fenomeno della violenza di genere, si propone l”adozione di un codice di autoregolamentazione per i media adottato, secondo il modello della soft law, dagli stessi operatori. Si pensa poi a protocolli d”intesa promossi dalle prefetture tra i diversi soggetti istituzionali per contrastare efficacemente il fenomeno e a uno statuto di garanzie peculiari nel rapporto con le forze dell”ordine e con le strutture sanitarie in modo da assicurare che gli operatori che si relazionano con le vittime siano adeguatamente preparati. Prevista anche una tutela particolare sul piano previdenziale e lavorativo per le vittime della violenza di genere, mentre per le donne migranti si estende la sfera di applicazione del premesso di soggiorno ex articolo 18 del Testo unico anche alle vittime di violenza o abuso sessuali, maltrattamenti e stalking.

Folto anche il capitolo delle modifiche delle norme penali, con l”estensione, tra l”altro, dell”aggravante per lo stalking anche nel caso il reato sia commesso dal coniuge. Prevista infine l”aggravante di 1/3 della pena, stabilita tra l”altro dalla legge Mancino in caso vi sia discriminazione, anche alle discriminazioni di genere.

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