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Via dal Messico la reporter che denuncia i trafficanti di donne e bambini

Lydia Cacho, giornalista messicana nota per le sue inchieste contro impresari e politici, dovrà lasciare il suo paese per nuove minacce di morte

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7 Agosto 2012 - 11.36


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‘Città del Messico, 6 ago – “Ti manderemo a casa a pezzetti” le hanno preannunciato. Ecco perché Lydia Cacho, giornalista messicana nota per le sue inchieste sulle reti di pedopornografia e traffico di donne, è costretta ad allontanarsi dal suo paese, il Messico, per qualche tempo. O almeno “finché non saranno garantite le condizioni perché possa vivere normalmente”, hanno annunciato fonti di Articolo 19, l”associazione di difesa dei diritti delle giornaliste e dei giornalisti, che insieme ad Amnesty International ha denunciato le minacce e le intimidazioni che la giornalista Cacho continua a ricevere. L”ultimo messaggio telefonico, proprio quel “Ti manderemo a casa a pezzetti”, che una voce anonima ha pronunciato in una telefonata registrata dalla giornalista.

Cacho, nel frattempo, deve subìre anche denunce per diffamazione ed è stata perfino detenuta brevemente a causa delle accuse che ha lanciato contro noti impresari e importanti dirigenti politici messicani nei suoi libri-inchiesta I demoni dell”Eden (2005), sulla pornografia e la prostituzione di bambini, e Schiave del potere (2010) sulle reti internazionali di traffico di persone destinate al mercato della prostituzione. I responsabili di Articolo 19 hanno sottolineato che l”allontanamento di Cacho dal Messico “è solo una misura transitoria e preventiva“, dovuta in sostanza al fatto che malgrado le ripetute segnalazioni di minacce e messaggi minatori “le autorità non hanno risposto con la dovuta diligenza” alle richieste di protezione della giornalista. ‘

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