Oltre 40 esperte ed esperti internazionali si riuniscono all’Università Ca’ Foscari Venezia, il 18 e 19 ottobre in Auditorium Santa Margherita, per il convegno di 2 giorni LIGHTS 2018: Linguaggio, parità di genere e parole d’odio.
La tematica, sempre più attuale anche per la diffusione delle nuove tecnologie che amplificano gli usi e le caratteristiche della lingua legate al genere, sarà esplorata da punti di vista molteplici e interdisciplinari.
«La nuova frontiera nella ricerca su lingua e identità di genere è lo studio dei fenomeni di aggressività verbale nei social e nei media. La consapevolezza linguistica su questi fenomeni è fondamentale per creare nella società civile identità inclusiva e paritaria. Per questo abbiamo aperto la partecipazione a professionisti e professioniste della formazione e della comunicazione, con cui intendiamo avviare progetti in collaborazione» afferma Giuliana Giusti, presidente del comitato scientifico, docente di linguistica a Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali Comparati dell’Università Ca’ Foscari.
Durante la prima giornata di convegno si spazierà dal linguaggio politico tipicamente utilizzato dalle donne ai ‘tools’ che rilevano automaticamente elementi sessisti utilizzati nella lingua italiana, fino alla critica femminista nei proverbi indiani del Punjab e al linguaggio usato nei libri di testo della scuola primaria e nei testi giuridici.
Si affronteranno anche alcuni argomenti di estrema attualità, come il dibattito di lunga data sulla mancata attribuzione per legge del cognome materno e la vicenda di Asia Argento, diventata caso di studio dell’odio on line.
Il secondo giorno sarà dedicato prevalentemente agli aspetti giuridici che riguardano l’aggressività verbale, con particolare attenzione verso gli “haters” che attaccano sul web le donne con ruoli politici o comunque apicali.
In conclusione si terrà una tavola rotonda sul tema “Lingua, genere e parole d’odio nell’informazione”, con la partecipazione di giornaliste e studiose dell’argomento.
Il convegno è accreditato nella piattaforma S.O.F.I.A. del MIUR e nella piattaforma Sigef dell’ordine dei giornalisti