Uno sguardo di genere sulla fotografia | Giulia
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Uno sguardo di genere sulla fotografia

Compie un anno l'associazione italiana delle donne che amano immortalare la realtà che le circonda. Tra di esse anche la "giulia" Liliana Barchiesi [di Marina Cosi]

Uno sguardo di genere sulla fotografia
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1 Novembre 2018 - 23.31


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di Marina Cosi
Molto selezionate, molto combattive, hanno in comune la fotografia ma ciascuna porta nell’associazione –  che compie un anno e verrà presentata il 22 novembre a Milano in Feltrinelli (piazza Piemonte) – diversissime storie professionali: DONNE FOTOGRAFE – Italian Women Photographers’ Association ha 27 socie e l’obiettivo di “promuovere la fotografia delle donne in Italia e nel mondo”. Tutto è partito da Patrizia Pulga che, dopo aver realizzato, per Bologna 2000-Città europea della cultura, un censimento e il relativo convegno sulle fotografe europee era stata cooptata nel WIPI, la storica associazione internazionale delle “donne nella fotografia” fondata da Carrie Mae Weems e con sede a Los Angeles.
La ventennale ricerca di Patrizia è quindi sfociata dapprima in un poderoso volume che raccoglie 2300 profili di fotografe in tutto il mondo, Le donne fotografe dalla nascita della fotografia ad oggi: uno sguardo di genere (2017), e poi appunto nel varo dell’associazione italiana. 
Lo spunto è lo stesso che spinge e fa indignare chiunque si occupi di storie di eccellenze professionali femminili, dalla pittura alla scienza, ossia scoprire che le donne sono quasi sempre dimenticate o sottovalutate o giudicate “accessorie”. Come Gerda Taro più conosciuta come la compagna di Robert Capa, Alice Springs moglie di Helmut Newton, Inge moglie dell’ingombrante Arthur Miller, Lucia Schulz sposata con Lázló Moholy-Nagy, Louise Rosskam che negli anni Trenta lavoreò per la Farm Security Administration all’ombra del marito Edwin… E in Italia? Uguale, se non peggio. Abbiamo pioniere che si sono affermate, spesso in solitudine, come Elda Luxardo, sorella dei più noti Elio e Aldo, la famosissima Wanda Wultz che a Trieste ha gestito uno studio assieme alla sorella; quindi, negli anni del boom economico, Carla Cerati,
Sebastiana Papa, Letizia Battaglia, Elisabetta Catalano, Marisa Rastellini, Marirosa Toscani Ballo, Antonia Mulas… Un numero sempre più crescente a partire dagli anni Settanta, ma l’accademia pare non accorgersene: se si guarda alle presenze femminili nelle mostre o nelle raccolte istituzionali ci si deprime. Lodevole eccezione la Collezione Donata Pizzi, sfociata nella mostra L’Altro Sguardo, record d’ingressi in Triennale a Milano 2016/17.
E allora eccoci alle 27 colleghe fotografe, diverse fra le quali anche giornaliste – e Liliana Barchiesi è anche una giulia -, di regioni ed età e specializzazioni differenti, e alla loro decisione di costituirsi in associazione nazionale, combattiva e d’alto profilo, nata all’insegna di una riflessione semplice semplice: se non ci pensano gli altri a promuovere le eccellenze femminili in fotografia vorrà dire che ce ne occuperemo noi; che ce ne intendiamo…
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