E così anche quest’anno la “foto della categoria” dei giornalisti è tutta in giacca e cravatta. Qualche donna c’è – tre? quattro? – ma dietro le prime file. Questo è il massimo momento, il ricevimento al Colle, la consegna del Ventaglio al Presidente da parte della Stampa parlamentare. Cerimonia antica, datata addirittura 1893, quando il primo Ventaglio venne regalato a Zanardelli con le firme di tutti i giornalisti parlamentari.
Una occasione che da tempo serve al Presidente della Repubblica per un bilancio politico, per un messaggio del Colle. Non è proprio come il discorso di Capodanno, però… Insomma: essere tra i presenti non è indifferente. E allora: che fine hanno fatto le giornaliste? Eppure abbiamo anche “alte cariche” (poche, pochissime, a dire il vero), e soprattutto uno stuolo di giornaliste parlamentari, che sono quelle che – ma guarda – dovrebbero nell’occasione essere tra le protagoniste.
Sappiamo di una serie di risposte date alle colleghe che avevano aderito: “non c’è più posto”. “Non possiamo ricevere la richiesta di accredito”.
Il problema è doppio: uno tutto interno alla categoria, che dovrebbe autoregolamentarsi per dare una rappresentazione veritiera di chi siamo, donne e uomini. L’altro tutto in capo al Cerimoniale del Quirinale, che su questo dovrebbe avere la stessa sensibilità che il presidente Mattarella ha dimostrato in tante occasioni.
È troppo chiedere pari opportunità? In questo caso anche di accesso professionale: non è solo una “passerella”.
p.s. Eravamo già intervenute anche l’anno passato, ma insistiamo: per chi fosse interessata, la nostra lettera aperta al Presidente Mattarella è qui.