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GiULiA e i procedimenti disciplinari

Un aggiornamento sugli esposti che abbiamo presentato lo scorso anno. I nostri corsi sul linguaggio, la violenza e gli stereotipi di genere proseguiranno

GiULiA e i procedimenti disciplinari
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6 Marzo 2018 - 10.51


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Noi giornaliste e giornalisti, in quanto professionisti iscritti ad un Ordine, siamo soggetti al rispetto di norme e carte deontologiche. Ogni Ordine territoriale dei giornalisti ha un proprio Consiglio di disciplina, con livello superiore in Consiglio nazionale, che esamina le denunce di (presunte) scorrettezze segnalate da colleghi, lettori, cittadini. Noi di Giulia abbiamo sempre utilizzato con estrema parsimonia questa facoltà, ritenendo che sia comunque sempre meglio convincere e argomentare anziché sanzionare. Da qui i molti nostri corsi di aggiornamento professionale, tenuti con gli Ordini di varie regioni o anche direttamente da Giulia come Ente formatore, e i libretti: sul linguaggio di genere, gli stereotipi, la violenza, le eccellenze (“Donne, grammatica e media”, “Stop violenza, le parole per dirlo”, 100esperte.it), i convegni, il Festival internazionale…

Questa lunga premessa per aggiornarvi su due nostri esposti dello scorso anno: quello nei confronti di Paolo Giordano per una battuta sulla presidente Boldrini e l’altro per un articolo di Francesco Martini sul “caso Firenze”.

In entrambe le situazioni le denunce erano state avanzate non solo da Giulia, ma anche da altre colleghe e colleghi. Il Consiglio di disciplina dell’Ordine del Piemonte, dopo aver convocato Giordano e ascoltato sia lui sia il suo avvocato, ha alla fine deciso di archiviare l’esposto. Il Consiglio di disciplina dell’Ordine della Toscana invece non ha potuto ancora esprimersi poiché Martini ha chiesto un rinvio dell’audizione a causa d’una sua malattia. Nel frattempo in queste ultime settimane sono usciti su quotidiani nazionali dei pezzi molto interessanti (e ben fatti, ci teniamo a segnalare) sul lunghissimo interrogatorio subito dalle due studentesse americane.

Ma torniamo agli esposti.

Paolo Giordano ci ha inviato su Facebook il seguente messaggio:   – Buongiorno, a settembre mi avete “deferito” all’Ordine dei Giornalisti con grande clamore e a novembre sono stato “assolto”. Mi aspettavo lo annunciaste con lo stesso clamore ai vostri amici qui su Facebook ma non risulta lo abbiate fatto. Mi scuso se lo avete fatto e non me ne sono accorto. Nel caso, vorrei che segnalaste quando è accaduto così lo recupero. Grazie

Questa la nostra risposta:   – Buongiorno. Per la precisione abbiamo segnalato all’Ordine del Piemonte, Consiglio di disciplina. Il quale ha archiviato. Dunque segnalato e archiviato, non deferito e assolto. Le parole sono importanti… Comunque daremo certamente conto anche di questa conversazione. 

Francesco Martini, ora. L’Ordine della Toscana ha aperto un procedimento disciplinare su di lui ed ha tenuto correttamente informata la presidente di Giulia sulla delibera e sui successivi passaggi. Questo perché un esposto può essere avanzato soltanto da una persona fisica e non da enti o associazioni. Nella sua lunga memoria, in cui chiedeva un rinvio della seduta (fissata per il primo marzo), Martini non solo ribadiva sia le accuse contro le due studentesse americane sia le giustificazioni per i due carabinieri, ma contestava anche e direttamente le persone che avevano segnalato il suo articolo all’Ordine, attaccandole con deduzioni e insinuazioni di cui porta intera ogni responsabilità.

Nota: attendevamo l’informazione sulla nuova data della convocazione fiorentina, prima di pubblicare questo commento, ma nel frattempo sono arrivati nuovi messaggi da Paolo Giordano. Lo scambio di battute visto da fuori potrebbe anche essere giudicato divertente. Il collega infatti così insiste, strapazzando lingua e declinazioni: Prendo atto che siete stati molto tempestivi nell’accusarmi ma totalmente sordi alla richiesta spiegare ai vostri amici come sono finite le vostre accuse. Ad maiora. Poi ci ha riscritto… , ma a questo punto a lui – né assolto né prosciolto, ma archiviato – non ci sembra di aver altro da dire, mentre continueremo a tenere informate voi sorde, pardon sordi…, sui risultati dell’altro procedimento disciplinare.

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