La violenza maschile contro le donne è una realtà che deve essere costantemente al
centro dell’attenzione dei media: lo chiede la Convenzione di Istanbul, come mezzo
per prevenire le violenze di genere e i femminicidi.
La Commissione Pari
Opportunità della Fnsi fa appello a tutte le giornaliste e ai giornalisti affinchè, nel
descrivere il fenomeno, si usi un linguaggio corretto, mettendo al bando categorie che
non aiutano a comprenderne la giusta valenza: le donne non vengono uccise per
“raptus”, “gelosia” o ”passione”, ma da uomini che non accettano la loro libertà e
autodeterminazione.
Al tempo stesso, il fenomeno della violenza contro le donne,
colpisce anche le giornaliste nell’esercizio delle proprie funzioni: attraverso molestie
sul lavoro, aggressioni di carattere sessista, cyber-bullismo e minacce on line. Un
fenomeno, quest’ultimo, che preoccupa particolarmente: secondo i dati della ricerca
della Internation Federation of Journalists, “Violence and harassment against women
in the news media”, oltre il 20% delle minacce contro le giornaliste nel mondo si
attua attraverso mail, facebook e twitter. Un fenomeno, assieme alle molestie sul
luogo di lavoro, che chiede il massimo di vigilanza e l’impegno del sindacato dei
giornalisti a far emergere e a contrastare questa realtà.</p