Giubileo delle donne 2025:  donne e uomini insieme contro violenza e discriminazioni | Giulia
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Giubileo delle donne 2025:  donne e uomini insieme contro violenza e discriminazioni

Due giorni di eventi nella Capitale per parlare di contrasto alla violenza di genere e alle discriminazioni al Giubileo delle donne organizzato dagli Stati generali delle donne

Giubileo delle donne 2025:  donne e uomini insieme contro violenza e discriminazioni
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Monica Soldano Modifica articolo

2 Dicembre 2025 - 12.58


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La statuina di una postina con la grande borsa a tracolla omaggiata ad Isa Maggi, coordinatrice degli Stati Generali delle donne, da Claudio Vescovi,  dipendente del punto storico di Poste italiane a Roma, il 29 novembre, potrebbe essere un flash utile per cominciare a raccontare il percorso di questa densa due giorni di eventi. Progettati in occasione del Giubileo 2025 da alcune significative associazioni capitanate da Isa Maggi con Maria Concetta Cassata, presidente del Comitato Unico di Garanzia (CUG) per le pari opportunità nella pubblica amministrazione, hanno rilanciato l’idea che per uscire dalle diseguaglianze e dalla violenza sociale, economica e fisica si debba cooperare con gli uomini. Per la vulcanica psicologa e psicoterapeuta Maria Rita Parsi, intervenuta al Convegno del 1 dicembre al Ministero della cultura, la sfida di un movimento di liberazione va lanciata agli uomini che sono fragili e violenti ed i fili del fare contro le discriminazioni e la violenza, non solo quella fisica, vanno intrecciati a tutti i livelli, dalle famiglie, dalle scuole, fino all’informazione, alle arti, alla politica.

Ma facciamo un passo indietro, al 29 novembre, dalla presentazione della cartolina degli Stati generali delle donne Giubileo 2025 e dalla possibilità di annullarle quel giorno presso  il punto Filatelico storico di  Poste italiane a Roma, con l’omaggio della statuina della postina ad Isa Maggi, è stato comunicato  perfettamente il senso dell’operazione:  l’idea che la memoria della sofferenza, cosi come quella  dell’impegno professionale di ciascuno,  vada tramandata anche con l’invio di una cartolina e con il francobollo dedicato. Negli anni, sono stati proposti dagli Stati generali delle donne tre francobolli: quello delle donne imprenditrici, quello della giornata contro la violenza e quello con la panchina rossa. Francobolli che impressi dal timbro postale restano anche negli archivi filatelici di tutto il mondo, perché nessuno possa  ignorare la violenza fisica così come quella pisicologica ed economica contro le donne.

La panchina rossa parlante

Il 29 novembre sono state proposte altre azioni simboliche, come l’inaugurazione all’ ospedale S. Spirito in Sassia  di un’ altra panchina rossa parlante, che un Qrcode permette di ascoltare dal cellulare e che racconta una storia emblematica. A Roma, proclamata Città delle donne nel 2024, anche il Ministero dell’ Economia e delle Finanze ne ha una ed il Ministero della Cultura nel 2026 le porterà nei musei, ma trasformate ed arricchite da creazioni di diversi artisti. Si tratta di simboli, è vero, ma proprio per questo creeranno la forma mentis collettiva. Crede molto nei movimenti collettivi, Alfonsina Russo, capodipartimento DIVA-MIC e, soprattutto, nel potere della cultura come prevenzione. «La cultura non è solo eredità, ma anche costruzione di pensiero e di futuro per le giovani generazioni», lo ha detto in apertura della giornata su Lavoro, Impresa, Sostenibilità. Misure di contrasto alla violenza di genere, che è stata organizzata ed ospitata nella biblioteca del Collegio Romano, sede del ministero della Cultura, in occasione della seconda giornata del “Giubileo delle donne 2025”. Per la deputata Martina Semenzato, presidente della Commissione di inchiesta sul femminicidio, la autonomia economica è una leva strategica contro la violenza, il 62% delle donne che la subiscono dipendono economicamente dal partner.  In realtà esistono già alcuni strumenti, ma rischiano di essere poco conosciuti per le donne, come il reddito di libertà, il microcredito di libertà fino alla sospensione della rata del mutuo, se si vive con una persona violenta. Troppo spesso, è stato detto,  le donne non riconoscono le trappole dell’abuso economico: lavorano gratis per imprese familiari e senza versare contributi, oppure fanno da prestanomi ad aziende che poi falliscono, compromettendole.

Jacopo Angrini, biologo che ha studiato l’impatto delle diverse forme di violenza sulla psiche e la fisiologia, gli ormoni e la salute delle donne, mette in guardia anche su questo. Lui, insieme al filosofo Gennaro Curcio, al professor Angelo Deiana, presidente di Confassociazioni, che insiste sulla valorizzazione della parità come leva economica strategica, il magistrato Valerio de Gioia, sono solo alcuni degli uomini riconosciuti come “illuminati” dal comitato degli Stati Generali delle donne per il 2025. A loro è stata consegnata la medaglia, coniata dal Poligrafico dello Stato, con i due alberi dalle lunghe radici, ma con i rami intrecciati a simboleggiare l’alleanza tra i due sessi per la rinascita della società.  Particolarmente emozionanti , nel corso del convegno al Collegio romano, le buone pratiche descritte dal laboratorio della maestra della scuola primaria Groppello Cairoli con i suoi bambini che hanno imparato a capire che le parole cattive fanno male e che nei petali di un fiore hanno scritto quelle buone che generano azioni che fanno sorridere. Disegni e parole che dicono tanto di quanto il cambiamento  e la consapevolezza siano sempre possibili se si uniscono le mani dei maestri capaci. E questo vale per ciascun livello ed in ogni professione.

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